Durante il Consiglio Regionale tenutosi martedì 9 gennaio, l’Assessore regionale ai Trasporti Antonio Nunziante ha relazionato circa la situazione del trasporto ferroviario in Puglia. Ha spiegato come la Regione abbia investito 200 milioni circa per la messa in sicurezza delle linee e in totale 400 milioni per nuovi treni. La spinosa questione non ha mancato di generare polemiche fra le varie forze politiche. «Stupisce come, mezz’ora dopo la conclusione della seduta di consiglio – fa sapere il consigliere regionale Sabino Zinni capogruppo di Emiliano Sindaco di Puglia – sui giornali si trovassero solerti le dichiarazioni dei consiglieri regionali Marmo e Di Bari, come in una gara a chi arriva primo o a chi la dice più grossa. Stupisce soprattutto se si tiene conto del fatto che in ballo non c’è nessuna gara, ma un problema delicato e complicato».

«Da un lato, dunque – dice ancora Zinni – il consigliere di Forza Italia Nino Marmo a congratularsi con se stesso per essere addirittura riuscito a superare i vincoli di programmazione dell’Unione Europea, ovviamente senza spiegare come. Dunque se oggi ci sono i fondi per i lavori infrastrutturali non sarebbe grazie al Presidente della Regione e al suo continuo interfacciarsi col governo centrale. E neanche grazie all’Assessore ai Trasporti, ma solo grazie a lui, consigliere regionale d’opposizione. Poteri da far invidia a Mandrake. Dall’altro la consigliera del Movimento 5 Stelle Grazia Di Bari, per la quale centinaia di milioni di euro stanziati per la sicurezza delle linee ferroviarie sono solo “belle intenzioni”, e che pensa invece di risolvere qualsiasi problema raccogliendo le firme o facendo fare giri sui treni all’assessore. Oltre a voler punire i centinaia di dipendenti di Ferrotramviaria – e le famiglie che da quel lavoro si sostengono – sollecitando la revoca della concessione da parte della Regione. Non è più logico aspettarsi che la magistratura faccia il suo corso e chi in Ferrotramviaria ha sbagliato paghi, mentre chi per anni ha fatto bene il suo lavoro continui a farlo?».

«Io a questo gioco al massacro non ci sto – continua Zinni – La gara per chi è il primo della classe la lascio a loro, a sgomitare sono certamente più bravi. Oltre al costante lavoro con la mia maggioranza, poco più di un mese fa ho fatto incontrare le associazioni universitarie  con l’assessore Nunziante, perché i ragazzi parlassero dei loro problemi direttamente a chi può risolverli. In un colloquio durato quasi 2 ore l’assessore ha risposto a tutto, restando disponibile a qualunque nuova proposta. Già in quel caso si erano fornite le scadenze di fine lavori: Corato-Ruvo riaperta entro aprile 2018; entro 400 giorni dall’inizio di quest’anno terminato il raddoppio Andria-Corato. In questo modo continuerò a lavorare. Ci sono stati colloqui fra pendolari e governo regionale – conclude il consigliere regionale – sono stati forniti tempi certi per i lavori e ammontare preciso delle somme stanziate. Al di la di questo penso ci sia solo la sterile polemica politica e – devo essere sincero – non mi appassiona per niente».