«È stato un anno di lavoro intenso contrassegnato da importanti conquiste dal punto di vista sia politico che organizzativo, un anno che ci ha visto impegnati nella ristrutturazione dell’assetto del sindacato e maggiormente aperti all’esterno nel contatto costante con il territorio e con il tessuto produttivo senza tralasciare il constante confronto con le istituzioni anche se non sempre proficuo. A tal proposito, se alcuni risultati sono stati portati a casa, su altri temi come, per esempio, il protocollo sulla legalità che avevamo proposto ai sindaci dei dieci comuni della Bat, la discussione si è arenata e quindi tra i primi obiettivi del prossimo anno c’è senz’altro quello di ripartire proprio dalle nostre proposte in tema di appalti nelle Pa», così il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, riassume il 2017 del sindacato di via Guido Rossa ad Andria.

Una battaglia, invece, vinta è quella legata al protocollo sullo sviluppo e le relazioni sindacali con il quale abbiamo posto le basi per una concreta collaborazione con gli enti comunali per definire un modello partecipativo fatto di condivisione e confronto su tematiche rilevanti come, per esempio, l’accesso ai fondi comunitari. E ancora, un altro risultato raggiunto dall’organizzazione è quello dell’accordo con la Asl Bat, il primo del genere in Puglia, in materia di gare d’appalto, investimenti, liste d’attesa, Cup e piano di riordino ospedaliero. Nella stessa direzione va un’altra intesa siglata in alcune città sullo sviluppo urbano sostenibile e la rigenerazione urbana per procedere con un percorso di consultazione e di condivisioni nelle successive fasi di pianificazione e attuazione della SISUS (strategia di sviluppo urbano sostenibile) delle singole realtà comunali. La discussione sui piani sociali di zona non è stata semplice perché, se con alcune amministrazioni i sindacati non hanno avuto problemi, da altre sono stati completamente ignorati tanto che hanno dovuto denunciare al presidente della Regione Puglia l’accaduto. Da sottolineare anche un importante accordo che ha visto nascere un coordinamento intersindacale finalizzato ad avviare una contrattazione ed un confronto di sito per il rilancio dell’Amet di Trani.

«Con questi accordi abbiamo consolidato il rapporto di collaborazione con le altre sigle confederali e con le istituzioni a partire già dalla Prefettura con il cambio al vertice e l’arrivo della dott.ssa Cerniglia al posto della dott.ssa Minerva. E poi c’è tutto il pezzo legato alla nostra attività sindacale vera e propria caratterizzata dalla continua battaglia al nero e sommerso sia in agricoltura che nei call center e nel settore del tessile, abbigliamento e calzaturiero». Il 2017 è stato l’anno della prima vertenza aperta sul territorio in un call center, dalla denuncia delle condizioni di lavoro in l’Adn alla firma un accordo con Assocall che, tra le altre cose, prevede un aumento in busta paga di 100 euro ma più in generale la regolamentazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa degli addetti ai call center in outsourcing associati ad Assocall. Sempre sul fronte call center, invece, la partita è ancora tutta da giocare nella vertenza Acta, 20 giovani lavoratori sono stati licenziati e dal primo gennaio sono a casa.

l 2017 è stato anche l’anno del rilancio del protocollo contro il nero siglato con il Consorzio 5 Stelle di Barletta ad un anno dal crollo di via Roma e dell’affermazione della nostra presenza sul territorio contro l’illegalità in agricoltura: dalle denunce che hanno riguardato il comune di Canosa di Puglia all’iniziativa portata avanti a San Ferdinando di Puglia con uno sciopero ad oltranza (durato 3 gg) per richiedere l’applicazione dei contratti. «A queste attività, per così dire ad ampio raggio, si aggiungono le tante vertenze individuali e collettive che stiamo portando avanti dalla Pavimental al tessile della Vingi Shoes per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Tutto questo impegno ci ha permesso, insieme a tutte le categorie che ringrazio per il lavoro svolto, da un punto di vista organizzativo di essere presenti in 64 nuove realtà produttive e eleggere 37 nuovi Rsa. Nel pubblico impiego buona la nostra affermazione durante le elezioni delle Rsu nel settore dell’igiene ambientale così come significativa anche la quantità di iscritti nella scuola, un buon trampolino di lancio per le votazioni delle Rsu che si terranno nei prossimi mesi. Per il primo anno cresce il numero delle tessere con 461 nuovi iscritti attivi. Un lavoro importante è stato fatto nel settore dell’artigianato con un incremento di iscritti in particolare nel Tac pari al 50% in più. Questo bilancio fine anno ci serve in realtà come premessa e slancio per il lavoro del 2018 che riparte da questi risultati raggiunti e, soprattutto, mira a ricominciare dalla Carta dei diritti universali del lavoro che è poi l’obiettivo di tutta la confederazione nei prossimi mesi in cui il dibattito politico sarà più che aperto vista la campagna elettorale che sta per partire per le prossime elezioni politiche».