«Accolgo con soddisfazione la rapida decisione dell’Azienda Pastore di riprendere regolarmente il servizio della mensa alla ripresa dell’attività scolastica dopo la pausa delle festività, smentendo nei fatti il comunicato allarmistico e catastrofico, come al solito, diramato inopportunamente da un consigliere pentastellato». Inizia così la nota del consigliere comunale di Noi con Salvini Benedetto Miscioscia.

«Fermo restando il mio personale disappunto per le modalità con la quale la stessa ditta ha proceduto a generare anche sconcerto e preoccupazione non solo tra i dipendenti stessi ma anche tra i Dirigenti scolastici e le famiglie andriesi, ritengo comunque legittimo il diritto avanzato dall’azienda di vedersi corrisposto quanto dovuto per il servizio reso, con la precisazione che la richiesta inviata al Comune così come formulata, non poteva essere soddisfatta come tale per ragioni tecnico contabili legate anche al flusso delle entrate garantite in particolare dal gettito dei tributi locali Tasi e Imu. Premesso che questa storia dei ritardati pagamenti sta diventando una storiella “speculativamente virale” e strumentalmente utilizzata da consiglieri di opposizione solo per screditare in particolare il Sindaco Giorgino, ritengo che si debba smettere di continuare a descrivere come disperata la situazione della casse comunali, che non so fino a che punto potrà ancora essere ritenuta credibile. Fino ad oggi abbiamo solo constatato che i cinque stelle vengono puntualmente smentiti ogni qualvolta escono con i loro improvvidi comunicati stampa dai toni allarmistici e catastrofici. Questo non significa che non ci siano problemi, anche se i nostri problemi non sono così diversi da tanti altri Comuni compresi quelli amministrati proprio dai cinque stelle. Va ribadito, per opportuna conoscenza dei cittadini, che la disponibilità di liquidità di cassa per tutti i Comuni italiani è stata compromessa dalla modalità di interpretazione ed applicazione della legge sul federalismo fiscale ai Comuni, specie dopo l’avvento del Governo Monti, continuando con quello di Renzi e Gentiloni, i quali hanno drasticamente tagliato i trasferimenti finanziari, come ormai risaputo, compromettendo la sostenibilità finanziaria delle casse comunali con la conseguenza che la maggior parte dei servizi che le amministrazioni comunali garantiscono ai propri cittadini possono essere pagati compatibilmente con le entrate regolate dal gettito tributario derivante da Tasi, Imu e tributi vari. Nel nostro caso, è bene chiarire, il servizio della mensa scolastica, il cui costo è di circa un milione e mezzo di euro l’anno, viene coperto solo per un terzo dal versamento delle famiglie andriesi interessate, mentre il Comune contribuisce con gli altri due terzi ovvero circa un milione di euro utilizzando altre risorse, con la precisazione che, secondo le disposizioni contabili, tale spesa non risulta essere sostenibile per il nostro bilancio. Allo stato credo che nessun sindaco disponga della bacchetta magica per poter rimpinguare le casse comunali secondo i propri desiderata. Una operazione particolarmente difficile anche perché il consigliere Di Pilato, aldilà dell’intervento politico strumentale per fini propagandistici, dovrebbe sapere che ormai tutte le spese e le uscite sono regolate in base alle entrate che dovremmo garantire noi cittadini. A parte la ridicola citazione del gioco della briscola che con la gestione di una Città come Andria c’entra come il cavolo a merenda, va rimarcato che il nostro bilancio, aldilà dei 35 milioni di debiti fuori bilancio pagati e dei mutui che stiamo onorando, non è disperato come si tenta di farlo apparire, considerato quanto avviene in altri comuni che, diversamente dal nostro, hanno sospeso non solo il servizio della mensa scolastica ma anche altri servizi. Piuttosto devo dedurre che dietro questi roboanti comunicati dei cinque stelle, come al solito, ci sia solo una strategia basata su una continua attività di disinformazione forse anche causata, probabilmente, dalla scarsa conoscenza degli elementi minimi di contabilità finanziaria legati alla strutturazione di un bilancio comunale della qual cosa, francamente, dovremmo incominciare a preoccuparci».