«Nel 2015 abbiamo approvato un bilancio composto da 11 articoli, chiaro e limpido. Oggi, discutiamo un bilancio di ben 69 articoli, fatto di mance e mancette nemmeno troppo celate, redatto senza alcun confronto con le parti sociali e senza una vera partecipazione dei consiglieri, a cui si è dato un tempo a dir poco contingentato». Inizia così la dura nota del consigliere regionale di Forza Italia Nino Marmo sul Bilancio della Regione Puglia.

«Nel frattempo, registriamo l’assenza di un ‘regionalismo partecipativo’ alla base dei rapporti con lo Stato, tanto da compromettere in modo gravissimo il futuro di alcune questioni fondamentali della Regione, dalla Tap all’Ilva. E arriviamo al bilancio politico dell’azione della Giunta Emiliano: Campania, Basilicata e Molise trainano la crescita del Pil del Sud e la Puglia è non pervenuta. Aumenta la povertà nella nostra Regione nonostante il Red, poi sospeso per l’introduzione della misura nazionale, come prevedemmo, creando così ulteriore confusione. Il tasso di natalità è tra i più bassi in Italia e non ci sono interventi a sostegno delle famiglie e dei figli e siamo costantemente in ritardo nell’attuazione delle misure comunitarie (si pensi al PSR). E ancora: se negli anni ’70 la spesa pro capite in Puglia per le infrastrutture era di circa 600 euro, oggi arriva a stento ai 100 euro. Il che, assieme al resto, la dice lunga sul deficit programmatico e strategico esistente che impedisce alla nostra Regione di cavalcare l’onda della crescita che sta travolgendo positivamente le altre Regioni meridionali»