«Come Partito Democratico avevamo posto degli interrogativi puntuali e attendevamo delle risposte altrettanto puntuali dal Sindaco, di carattere politico e numerico. Abbiamo assistito all’ennesimo atteggiamento attendista ed evasivo, con un lungo richiamo ad una nota A.N.U.T.E.L. (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali) da cui, altrettanto evasivamente e senza alcuna valenza amministrativa, emerge un’opinione, secondo la quale i rimborsi non devono gravare sulla fiscalità generale dell’Ente». Così l’esponente del Partito Democratico Angelo Frisardi risponde alle affermazioni del sindaco Giorgino sulla questione Tari.

«Ricordiamo al Sindaco che il Ministero, non l’A.N.U.T.E.L., si è già pronunciato per l’avvio dei rimborsi. Denunciamo nella risposta fornitaci dal Sindaco la carenza di qualunque elemento di valutazione politica, di qualunque previsione programmatica, soprattutto per la determinazione delle tariffe TARI 2018. Poiché riteniamo che il Sindaco non è il Centrodestra, e viceversa, e le valutazioni politiche riguardano una più ampia compagine che oggi ha la responsabilità di amministrare Andria fino al 2020, ci attendiamo risposte concrete, anche dalle forze politiche di maggioranza, corresponsabili dell’azione amministrativa: risposte tecniche per ciò che è il passato e il presente, risposte programmatiche per ciò che sarà il futuro. Dalla risposta fornita alla nostra interpellanza nell’ultimo Consiglio Comunale rileviamo che l’Amministrazione ad oggi non si è neanche preoccupata di quantificare le somme del rimborso della TARI per gli errori di calcolo commessi, neppure in via cautelativa o tecnico-conoscitiva, visto che qualunque somma avrebbe catastrofiche ripercussioni sul già devastato bilancio comunale; inoltre, nessuna parola sulle tariffe 2018: dobbiamo attenderci un’ulteriore stangata sulle famiglie o sulle attività commerciali? Ma torniamo ai numeri! Poiché la nostra non è becera critica strumentale ma seria preoccupazione per la situazione finanziaria che il successore di Giorgino dovrà gestire, da calcoli effettuati attraverso nostri consulenti, le differenze riscontrate nella errata applicazione delle tariffe Tari alle utenze domestiche dall’anno 2013 porterebbero ad un ulteriore buco finanziaria di oltre 2 milioni di euro, bolla pronta ad esplodere nei già compromessi conti pubblici».