«Non mi dimetto e non ho sbagliato nulla rispetto al regolamento ed alle richieste effettuate durante il consiglio comunale». E’ la sintesi dell’ampia conferenza stampa che la Presidente del Consiglio Comunale di Andria, Laura Di Pilato, ha voluto svolgere per spiegare quanto accaduto lunedì sera durante l’assise pubblica andriese. La stessa Di Pilato ha voluto precisare, in premessa, che non è a conoscenza di nessun documento firmato dalla maggioranza rispetto alla richiesta di sue dimissioni: «Ad oggi non ho avuto nulla, io ricopro un ruolo istituzionale e rappresento tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza – ha detto Laura Di Pilato – durante il consiglio dell’altra sera, ad un certo punto, eravamo in 16 durante la lettura della proposta di delibera dell’Assessore Albo. A quel punto non avendo più maggioranza ho chiesto il conteggio dei consiglieri al segretario poichè, fatto in quel momento, avrebbe permesso una sospensione di 15 minuti. Se lo avessi fatto al momento del voto, invece, dovevamo rinviare la seduta di Consiglio».

Questa la motivazione della Presidente del Consiglio che ha poi ricordato come in caso di rinvio della seduta ci sarebbe stato un grave danno per la città. «Non ho sopportato le ingerenze da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza nel momento in cui ho chiesto al segretario la conta dei presenti – ha detto Laura Di Pilato – io in quel momento sono la massima rappresentante dei consiglieri e questo non è un gioco ma qui stiamo decidendo la sorte dei cittadini andriesi. Serve tanto senso di responsabilità».

La Presidente del Consiglio, in realtà, ha precisato che non era sua volontà fare nessuno sgambetto alla maggiorana ma solo rispettare le prerogative di tutti nell’assise comunale anche se in quel momento le minoranze avevano già abbandonato l’aula. Laura Di Pilato, poi, ha specificato come non sente una frattura con la maggioranza anche perchè «io sono di Forza Italia e non ho intenzione di cambiare partito. A chi mi accusa di esser attaccata alla poltrona rispondo che c’è qualcun’altro che ha già quattro cariche ed ambisce ad avere la quinta. Dico a tutti, in risposta proprio a questa accusa, che dal mese prossimo devolverò metà della mia indennità e cioè mille euro, ad associazioni di volontariato meritevoli rispetto a progetti sociali».

Anche se un ultima battuta della Presidente del Consiglio Comunale con diverse domande, è tutta per l’attuale amministrazione: «La prerogativa è quella di fare in modo che tutti siano tutelati in consiglio. Ma io come faccio a tutelare tutti ed in particolare le minoranze se, per esempio, gli atti arrivano sempre all’ultimo momento? Io devo esser equa sempre e poi la seconda carica, per importanza, cittadina è possibile che debba apprendere di cose importanti dalla stampa o non poter visionare dei documenti con la scusa che sono riservati? Il mio principio è quello della trasparenza perchè questa è la casa dei cittadini».