Preoccupazione per l’andamento del mercato dell’olio extravergine di oliva in terra di Bari tra speculazioni, quotazioni repentinamente abbassatesi in poco tempo, incertezza diffusa. Si fa carico della preoccupazione di tutto il comparto produttivo degli olivicoltori il presidente di Assoproli Bari, Francesco Guglielmi, che, cifre alla mano, sottolinea che in poco tempo le quotazioni dell’extravergine sono passate da 550 euro al quintale ad una forbice compresa tra 380 e 420 euro, prezzi che non si giustificano.

«Tutto questo è strano – spiega il Presidente Francesco Guglielmi – perchè si sta verificando in uno scenario internazionale nel quale in quasi tutti i paesi del Mediterraneo questa è una annata di flessione produttiva, come in Spagna, tranne il consolidamento sui livelli 2016 dell’Italia e la crescita di Tunisia, Grecia e Turchia. In più l’annata scorsa è stata annata di scarica, dunque olio in circolazione non ce n’è. Ciò nonostante le quotazioni dell’olio sono scese, nell’ultimo mese, del 20-25% nonostante il prezzo delle olive si sia attestato in una forbice tra 65 e 67 euro al quintale. E contemporaneamente le quotazioni del lampante leccese sono a 340 euro e l’olio calabrese a 460 euro. E poi ci sono le promozioni esagerate nella Grande Distribuzione Organizzata, l’olio bio venduto sotto costo. Insomma quest’anno il prezzo dell’olio è troppo basso. Qualcosa non va – prosegue Guglielmi. Il prezzo dell’olio al consumo è troppo basso. Serve allora una forte azione di monitoraggio del settore per evitare speculazioni, frodi e cartelli di pochi che dettano legge. Gli organismi preposti -conclude Guglielmi – si attivino, non c’è tempo da perdere».