I Carabinieri del Ros, unitamente a quelli dei Comandi Provinciali di Taranto, Bari e Pavia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 13 indagati per associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto abusivo di armi, danneggiamento e rapina aggravati dal metodo mafioso.

I provvedimenti scaturiscono da un’attività investigativa avviata nell’ottobre 2014 nei confronti di una frangia della Sacra Corona Unita che opera in provincia di Taranto, con a capo il pluripregiudicato Cataldo Caporosso la cui caratura criminale era già emersa nel corso di una precedente manovra investigativa del Ros che ne aveva evidenziato i contatti con Umberto Bellocco, esponente di vertice dell’omonima cosca ‘ndranghetista di Rosarno ma anche uno degli storici fondatori della Sacra Corona Unita. L’attività investigativa ha, anche confermato l’esistenza di una salda alleanza tra il gruppo di Caporosso e il clan “Putignano” di Palagiano, nonché cointeressenze criminali con il sodalizio capeggiato da Riccardo Sgaramella, attivo ad Andria, relativamente al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini, supportate dallo svolgimento di attività di intercettazione e di pedinamento, hanno consentito di comprovare la piena operatività del sodalizio capeggiato dal Caporosso e la capacità di infiltrazione nel fiorente settore ittico tarantino, sia attraverso l’estromissione – con tipiche modalità mafiose – di altri operatori commerciali, sia attraverso l’acquisizione di società fittiziamente intestate a prestanome. Utilizzate anche per riciclare i proventi delle attività illecite, nonché il tentativo di condizionamento della locale P.A. mediante il sostegno di un candidato (poi non eletto) alle consultazioni amministrative regionali del maggio 2015.