La Giunta Comunale di Andria ha approvato la Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) presentata alla prima fase del Bando Regionale. Quindi, dopo il progetto Centrare le periferie che è stato finanziato in ambito nazionale, l’attenzione dell’Amministrazione si è concentrata sul Centro Storico, con la sua valenza di carattere storico e testimoniale ma anche con le fragilità di carattere fisico e sociale che meritano attenzione, riflessione, studio e partecipazione da parte dei cittadini.

Nel Centro Storico, inoltre – come espressamente richiesto dal Bando – sono stati presi in considerazione gli immobili di proprietà pubblica, suscettibili di riqualificazione. La proposta presentata è costituita da una Strategia di Sviluppo Urbano che rispetta gli obiettivi definiti dal Bando: Energia sostenibile e qualità della vita; Adattamento al cambiamento climatico; Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali; Inclusione sociale e lotta alla povertà.

Nei ristrettissimi limiti temporali a disposizione è stato attivato un percorso partecipativo attraverso incontri, tra gli altri, con tecnici, associazioni, cittadini, parti sociali e imprenditoriali che ha avuto esiti concreti poiché è stato improntato sugli obiettivi preventivamente definiti. Le proposte presentate sono state numerose e mirate, relative, tra l’altro, alla volontà di insediarsi negli immobili riqualificati ed effettuare attività di animazione sociale e culturale.

La Strategia definita, infatti, ha come obiettivo la rivitalizzazione del nucleo antico, rimuovendo l’abbandono e il degrado di alcune parti, attraverso l’insediamento di giovani. Essi ripopoleranno il Centro Storico attraverso forme nuove di abitare (co‐housing, da realizzare in un edificio fortemente degradato confiscato alla criminalità organizzata) e di lavorare (co‐working, nel piano superiore del “Mercato” di Piazza Duomo). Quelli che oggi sono spazi caratterizzati da ruderi, crolli e puntelli – paradossalmente vicini a quelli che in periodo medievali sono stati i centri propulsori di crescita intellettuale ed economica – diventeranno degli spazi di socializzazione e al tempo stesso agiranno da catalizzatori per il recupero del patrimonio edilizio privato.

Poiché gli immobili da riqualificare presentano caratteristiche di degrado comuni a molti altri edifici del Centro Storico, si propone di trasformare il cantiere in una sorta di ‘bottega’ di tipo rinascimentale – una Scuola Cantiere per giovani a cui insegnare le tecniche del restauro. Per rendere concreta l’attivazione della Scuola-Cantiere è stata formalizzata un’intesa con i sindacati confederati e di categoria, l’ANCE – associazione industriali edili-, il centro studi dell’ANCE – Cerset e l’ente di formazione FORMEDIL-BARI. Con i sindacati, inoltre, si è stabilito di procedere con un percorso di consultazione e di condivisione nelle successive fasi di pianificazione e attuazione della SISUS.

Per attivare linee di credito agevolate per privati ed operatori economici che decidano di insediarsi nel Centro Storico è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Banca di Andria di Credito Cooperativo. Anche con la Diocesi è stato formalizzato un protocollo per l’affidamento in gestione di aree per l’inclusione sociale alle Parrocchie di San Nicola e San Francesco e per l’attivazione di un Percorso di Cittadinanza Attiva da parte della Biblioteca Diocesana san Tommaso d’Aquino.

Tra gli altri proponenti, anche la casa di accoglienza Santa Maria Goretti/Diocesi di Andria e la Coop. Sociale Migrantes Liberi hanno presentato proposte sui temi dell’housing sociale e di lotta al disagio.

«Risulta evidente che è stata presentata solo una visione del nostro Centro Storico strettamente correlata con la complessa e articolata realtà urbana di Andria – afferma il sindaco Giorgino. E’ un approccio innovativo che non prevede la tradizionale presentazione di progetti puntuali di opere pubbliche, a cui molti di noi non sono abituati. Si tratta, infatti, di procedere attraverso una strategia più ampia, con obiettivi definiti, avendo immobili pubblici come riferimento per realizzare interventi che possano avere la caratteristica della replicabilità. Degli immobili pubblici, oltre alla destinazione d’uso, si devono conoscere preventivamente i potenziali utilizzatori, e per questo sono state attivate le manifestazioni di interesse. Quindi, ri_pensiamo con serenità – conclude il sindaco – ad un Centro Storico non solo luogo di svago ma popolato da giovani dediti ad attività di lavoro innovativo e condiviso, a nuove forme di abitare tese anche ad accogliere le nuove povertà».