Grande successo e grande commozione lo scorso 5 ottobre in Camera dei Deputati a Roma  per la prima proiezione di presentazione del corto La Giornata voluto e prodotto dalla Cgil Puglia ed da Flai Cgil Puglia, diretto da Pippo Mezzapesa e scritto da Antonella Gaeta e prodotto da Paky Fanelli per Fanfara.

Dopo un buon riscontro di pubblico oltre che  della presidente Laura Boldrini e della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso,  abbiamo incontrato i due protagonisti del film, gli attori Arianna Gambaccini e Franco Ferrante.

La storia è quella di “Paola Clemente, morta di fatica per due euro l’ora sotto il sole del 13 luglio del 2015“, come recita la dedica del film, e prende spunto dall’inchiesta di Giuliano Foschini.
La giornata del titolo è appunto l’ultima di lavoro di Paola nei campi roventi dell’acinellatura dell’uva ad Andria.

Arianna Gambaccini e Franco Ferrante interpretano nel film rispettivamente Paola Clemente e il marito Stefano Arcuri.

 

Paola Clemente e la sua storia sono diventate il simbolo della gente che non ce la fa più, che si ribella ai soprusi e che ha smesso anche di aver paura. L’inchiesta dopo la morte di Paola ha portato alla luce una nuova forma di caporalato fatta di colletti bianchi che sfruttano gente costretta a lavorare per necessità, accettando anche paghe da fame. La tragica vicenda ha costituito un punto di non ritorno, in quanto ha portato il parlamento italiano ad approvare la nuova legge – la 199 – contro lo sfruttamento del lavoro.

 

Gambaccini e Ferrante si son detti soddisfatti e onorati per aver preso parte ad un progetto cinematografico che racconta una storia dolorosa quanto necessaria. Un’occasione per il cinema italiano di qualità di informare, di sensibilizzare e di cercare di fare la differenza conferendo un senso ulteriore anche al lavoro artistico degli stessi attori, che va oltre la loro indiscussa bravura e la performance fine a se stessa.

Grazie alla scrittura di Antonella Gaeta che, con il regista, ha ripreso fatti e dialoghi tratti dagli atti del processo ai caporali della bracciante pugliese e delle sue colleghe e grazie all’occhio attento e delicato Mezzapesa dietro la macchina presa, la narrazione a carattere quasi documentaristico della tragica vicenda di Paola Clemente non cade nel retorico e non rischia di perdersi nel compiacimento estetico. Al contrario, lascia spazio tanto al dolore quanto alla forza, alla tenerezza e alla dignità di una donna e della sua famiglia.

 

Una vita, quella di Paola Clemente, vissuta e terminata silenziosamente ma non invano. Infatti, proprio quel silenzio ha generato l’eco rumorosa necessaria ad accendere i riflettori e ad attirare l’attenzione sul problema del caporalato che in Puglia, ma non solo, costituisce una zona d’ombra, l’altra faccia della medaglia, quella buia e nascosta della regione, in contrasto con quella brillante e luminosa delle più famose e assolate coste mozzafiato.

Durante la presentazione a Roma, Stefano Arcuri ha dichiarato: «mia moglie è morta nel 2015, l’anno dell’Expo, l’anno delle eccellenze Italiane… mia moglie, contribuiva a quella eccellenza. Era esperta nell’acinino, la chiamavano solo per quello…. Chi lavora per l’eccellenza in Italia è anch’esso eccellente».

Il film La Giornata di Mezzapesa è un dono a queste eccellenze che lavorano silenziosamente, alle donne e agli uomini che versano nelle stesse condizioni di Paola, ai famigliari di Paola ma soprattutto a Paola alla sua memoria e alla sua forza.

Nel cast del film, oltre ad Arianna Gambaccini e a Franco Ferrante, anche Vito Facciolla (il caporale) e nel ruolo delle braccianti, le attrici Raffaella Giancipoli, Rossella Giugliano, Monica Contini, Mariella Parlato, Sara Bevilacqua, Susi Rutigliano, Teresa Imbriani, Marzia Quartini e Annabella Tedone.

La fotografia è di Michele D’Attanasio, il montaggio di Andrea Facchini.