Le drammatiche vicende legate a tristi e sanguinosi episodi di violenza contro le donne avvenuti nei giorni scorsi, ripropongono lo scottante tema della sicurezza nelle nostre città.

Mentre attendiamo che il Parlamento vari auspicate leggi più severe contro la violenza e lo stalking, capaci di arginare fattivamente la problematica, è necessario chiedersi: Andria è una città sicura per le donne? No e non solo per queste ultime, ma anche per minori e diversamente abili.

Un piccolo esempio? La guardia medica di Andria, in via Carpaccio, è un luogo periferico e isolato nelle ore serali, pertanto sarebbe auspicabile (nonché necessario) apporre telecamere di sorveglianza collegate alle Forze dell’Ordine che operino non solo nell’area di spettanza dell’Asl ma anche nel piazza Stessa cosa per gli ingressi dell’ospedale “Lorenzo Bonomo”: la guardia giurata è presente su viale Istria, ma chi controlla gli accessi di via Cappuccini, dell’obitorio e della stanza prelievi? Quindi anche in questo caso è necessario cautelare l’utenza. La Direzione della Asl/Bt dovrebbe richiedere alla Questura l’istituzione di un posto fisso della Polizia di Stato, alla stregua del Policlinico di Bari.

Altra situazione da risolvere al più presto è quella del collegamento delle telecamere presenti in città. Sembrerebbe che molte di queste siano collegate solo al Comando della Polizia Municipale, ma dalle ore 24, quando questo ufficio chiude, chi osserva quelle telecamere? Risulta dunque necessario provvedere al collegamento delle stesse con le sale operative di Polizia di Stato e Carabinieri, così da poterle visionare 24 ore su 24.

Ulteriore aspetto da porre il luce è la mancanza di parcheggi dedicati alle donne in gravidanza. Perché, al pari di altre città, non creare stalli vicino agli uffici pubblici per donne in stato interessante, molto più fragili rispetto ad altre persone e quindi bisognose di tutela rispetto a possibili aggressioni o tentativi di rapina.

Rendendo la nostra città più sicura potremo realmente dirci capaci di tutelare tutti i cittadini, nessuno escluso.