«Siamo a fine settembre e ancora nulla si muove in merito al ripristino del terzo e del sesto piano dell’ospedale Bonomo di Andria che permetterebbe il recupero di posti letto necessari per evitare il blocco dei ricoveri».

Lo denuncia la consigliera del M5S Grazia Di Bari, sottolineando come questa situazione sia determinata anche, come più volte denunciato dai pentastellati, dalla mancanza degli atti aziendali, linee guida che consentono ai direttori generali delle ASL di costruire l’organigramma ospedaliero e pianificare l’organizzazione sanitaria sul territorio.

«Mentre in altre regioni come ad esempio il Veneto – incalza la consigliera pentastellata – in Commissione Sanità per costruire gli organigrammi ci si basa sugli atti aziendali che tengono conto delle specificità, della storia delle popolazioni e del loro fabbisogno di salute, in Puglia si sceglie prima l’organigramma e poi si pensa a costruirci sopra l’Atto Aziendale. Si istituiscono Dipartimenti, Strutture Complesse e Semplici – continua – emanando una miriade di norme che però non tengono conto della vera priorità: il fabbisogno di salute del territorio».

La consigliera andriese ricorda come, per la Bat, il primo e ultimo Atto Aziendale sia quello del 3/11/2006 delibera n. 1122. Tutti gli atti e leggi che sono seguiti si sono limitati a riparametrare l’esistente restringendo e modificando le Strutture seguendo unicamente i criteri economici del ”Piano di Rientro”.

«Quello che sta succedendo all’ospedale Bonomo di Andria è l’ennesima dimostrazione dell’inefficienza di questo sistema – aggiunge Di Bari – un presidio ospedaliero votato all’emergenza–urgenza nel quale non sono previste strutture necessarie come otorinolaringoiatra o, pur avendo i reparti di neurologia e angiografia, non c’è la Stroke–Unit. A tutto questo si aggiunge la cronica mancanza di personale che rende ancora più critica la situazione. La netta sensazione è che si navighi a vista e non si abbia voglia di incidere coerentemente con i bisogni sanitari della popolazione. Come spieghiamo questo ai cittadini che hanno il legittimo diritto di pretendere una sanità pubblica che funzioni? Come si coniuga questo con l’ipotetica costruzione del nuovo ospedale? Evidentemente per il presidente/assessore Michele Emiliano le priorità sono altre: come ad esempio occuparsi delle nomine dei direttori generali delle Asl. I cittadini, possono attendere».