«Le accuse arrivate in settimana dalla maggioranza consiliare sembrano le artigliate di chi è nell’angolo e cerca disperatamente di venirne fuori. Ci provano anche con le “armi di distrazione”, ci provano con le promesse e con le inaugurazioni, ma ormai è sempre più evidente la palude nella quale il centrodestra lascerà la città di Andria». Non usano mezzi termini dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Andria per rispondere alle accuse mosse dal centrodestra dopo i due consigli comunali e la scelta di abbandonare l’aula o non partecipare ad alcune votazioni di provvedimenti.

«Ritardi nei pagamenti – continua la nota del M5S – una pioggia di pignoramenti e decreti ingiuntivi, fra uffici spolpati e a corto di personale, che non percepisce salario accessorio da anni. E se questa è la gestione della struttura, come non accorgersi dello stato penoso della città? Strade dissestate, marciapiedi sporchi, servizi senza controllo ed opere pubbliche comunali e provinciali che languono. Ma è già iniziata una nuova stagione di inaugurazioni, non certo di opere nuove, ma di progetti messi in cantiere prima ancora che Giorgino diventasse sindaco sette anni fa. C’è aria di elezioni e bisogna far presto. Eppure finora il Principe non ha ancora dichiarato cosa vuole fare e con chi. Si candiderà alle elezioni politiche?».

«Un politico rispettoso dei cittadini – dicono ancora i pentastellati – avrebbe ammesso da tempo pubblicamente le sue legittime aspirazioni, annunciando il disimpegno da amministratore locale. Oppure avrebbe negato questa ipotesi e avrebbe rassicurato i cittadini sulla sua guida a Palazzo di Città fino al 2020, scadenza naturale del mandato dei cittadini. Invece Giorgino tace. E la sua maggioranza? Terrorizzati dalla eventuale fuga del leader, senza cui molti dovrebbero tornare a casa, difendono e votano in consiglio comunale anche i fogli in bianco attenti anche a non far rumore quando respirano, per non fornire una qualunque scusa al capo di rompere le righe».

«Il risultato è una città allo sbando – continua la nota – amministrata alla giornata senza prospettiva e senza programmazione di ampio respiro, con piccoli interventi tampone ed alcune idee, talvolta anche buone ma disarticolate rispetto al resto del contesto. Del resto lo ha ammesso lo stesso “doppio consigliere” Nino Marmo nell’ultimo consiglio comunale, in relazione al centro storico. Il sindaco, invece, imperterrito, rifugge analisi e prese di coscienza e continua nel suo giro di inaugurazioni e dichiarazioni, farfugliando fantasiose giustificazioni circa il suo pessimo operato ma evitando sempre di rivelare se va o resta. A nostro avviso, visto che continua a non rispondere con chiarezza, egli farà ciò che più converrà a se stesso. Se avrà le giuste garanzie di essere eletto si candiderà, trovando una qualsiasi scusa per andarsene, ma se non avrà la quasi certezza di poter essere eletto, rimarrà a fare il sindaco magari dichiarando poi che “l’amore per la città è stato più forte”. A quei cittadini che non credono all’amore e vorrebbero invece parlare con il Sindaco consigliamo, se ne hanno la possibilità, di comprare una pianta, rinfrescare un intonaco, sistemare un infisso: vedrete comparire il sindaco con la fascia, il nastro e le forbici per l’inaugurazione».