Sono oltre 2000 gli ettari di boschi e pinete andati in fumo in Puglia, a causa degli incendi che stanno interessando soprattutto il Gargano e le Province di Taranto e Bari.

«Per difendere le aree a forte rischio incendi – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – è indispensabile creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Per questo vanno colte le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale».

La devastante ondata di incendi mette a rischio le vite umane, l’ambiente, l’economia, il lavoro e il turismo e purtroppo anche le vite umane e per contrastarla Coldiretti ha immediatamente promosso l’alleanza tra gli agriturismi a marchio Campagna Amica e Federforeste con l’avvio di una task force per il monitoraggio, prevenzione e valorizzazione dei boschi.

Si tratta della prima rete nazionale degli agriturismi a tutela dei boschi italiani fondata sull’azione di monitoraggio di “agricoltori ranger” che sorveglierà il territorio e segnalerà immediatamente alla Protezione Civile regionale eventuali aree di criticità, considerato che la perdurante siccità sta aggravando quotidianamente la situazione in tutta la Puglia.

«Ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. In riferimento alla devastante ondata di incendi favorita dall’azione dei piromani – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – che provoca un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme. Oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Per ogni ettaro di macchia mediterranea andato in fumo muoiono in media centinaia di animali tra mammiferi, uccelli e rettili».

Non accenna a placarsi la morsa di afa in Puglia, con campagne a secco per la prolungata siccità che ha causato già la perdita di 140 milioni di euro di grano, pomodori e ortaggi e, se non dovesse piovere ancora per settimane, troverà conferma il calo di oltre il 30% di produzione di olive.