Non accenna a placarsi la polemica inerente alla scelta della location della tappa andriese di Battiti Live e dopo il gran numero di presenze nella città di Nardò, il coordinatore del Quartiere Europa Savino Montaruli continua a ribadire la necessità di spostare lo show in un luogo più ampio e sicuro come Largo Appiani.

«La realtà sta superando qualsiasi più ottimistica aspettativa ed ecco che a Nardò la tappa di Battiti Live fa registrare la straordinaria presenza di ventimila persone ad assistere allo spettacolo più bello del Sud Italia.

Il Sindaco di Nardò ha commentato con entusiasmo il risultato dell’evento compiacendosi soprattutto per aver garantito la possibilità ad un così elevato numero di persone di assistere allo spettacolo. Questo non avrebbe mai potuto accadere se la location fosse stata diversa da quella prescelta e le immagini parlano chiaro. Fondamentale il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine a garanzia della corretta applicazione di tutte le norme in materia di sicurezza imposte per questo tipo di manifestazioni pubbliche. E ad Andria cosa potrebbe accadere?

Alla luce del dato registrato a Nardò è lecito attendersi per Andria presenze di almeno il doppio di quelle del comune salentino quindi dalle ventimila alle quarantamila persone potrebbero arrivare nel luogo prescelto per assistere allo spettacolo. Se quello spettacolo dunque dovesse svolgersi in piazza Catuma, con una capienza dichiarata dall’assessore comunale alla cultura avv. Del Giudice di non più di duemila persone, dove mettiamo tutti gli altri, considerato anche che la popolazione andriese supera i centomila abitanti?

Proprio piazza Catuma, tra l’altro, negli anni passati è stata sottoposta ad una serie di accertamenti sulla possibilità di potervi realizzare un parcheggio sotterraneo e pare che dagli esiti di tali rilievi la staticità della piazza non fosse delle migliori e comunque andrebbe seriamente sondata la possibilità che possa contenere gli enormi pesi rappresentati dalle mastodontiche attrezzature scenografiche e dal pubblico.

Non sappiamo se in Prefettura, in Questura ed in tutti i luoghi deputati alla garanzia delle massime condizioni di sicurezza tutto questo sia stato tenuto in considerazione. Noi sentiamo il dovere di dirlo e soprattutto di evitare che qualcuno, col senno di poi, possa dire “non lo avevamo previsto” o peggio “non lo sapevamo”. In Italia anche questo, spesso, succede e noi non restiamo indifferenti. Per quanto ci riguarda la sicurezza viene prima dello show e della propaganda politica».