Con una lunga lettera aperta rivolta al sindaco Nicola Giorgino, la consigliera comunale di centrosinistra Daniela Di Bari torna sulla questione delle bollette non pagate dell’AQP e dell’Enel ponendo dei quesiti al primo cittadino.

«Caro sindaco, più volte ho cominciato a scrivere questi pensieri. Il desiderio di scrivere tanto su molti passi è altissimo; e contemporaneamente, sono raggiunta, anche dal pensiero, di riprendere solo alcuni passaggi per volta. Pensare di scrivere solo a lei, signor sindaco, e contestualmente raccogliere l’idea di condividere i pensieri immaginando di lasciare la lettera aperta a chi vorrà leggere mentre sorseggia un caffè e poi accorgersi di non avere parole. La sensazione di non avere le parole giuste o di perderle nonostante la ressa di cose da dire, è quanto in questa esperienza mi capita spesso di provare. Perdere le parole, eppure erano presenti qui un attimo fa, tutte, ordinate, cariche di sudore e di cammino. Caro sindaco, i conti non tornano!

Più volte in consiglio o nei lavori che precedono le sedute consiliari, abbinati agli argomenti da discutere, ho manifestato forti perplessità sulla tenuta e sulla sostenibilità della spesa pubblica, su questioni importanti quale il bilancio economico della comunità, sui beni della comunità, sulla visione di città, sulle scelte, evidenziando tutti gli indicatori tutt’altro che rassicuranti. Negli spazi propri di discussione ho comunicato pensieri frutto di meditazione, di studio, circostanziati all’argomento e in molti casi percepire quasi che il pensiero evapori. Non mancano le ricerche, le proposte, le richieste, l’accesso agli atti, tutto diventa faticoso e arduo, rallentato da inspiegabili lungaggini e rimbalzi di competenze e attese, spesso senza risposte. Poi mi accorgo che per un piccolo articolo di giornale che, in questo caso, evidenzia il mancato pagamento di bollette dell’AQP ecco pronta una tempestiva risposta. La sua nota, pubblicata sul sito istituzionale del comune di Andria, in risposta al comunicato stampa delle tre liste civiche di minoranza, circa i mancati pagamenti delle bollette AQP, forse è un enigma per farci comprendere che i conti non tornano, come descritto in un indovinello nel quale il maggiordomo comprende che i suoi padroni, con il titolo nobiliare di conti, non tornano più attraverso un biglietto con su scritto 2+2+2=4?

Allo stesso modo, sindaco, in quella nota ha riportato che il 90% di 216 mila euro è pari a circa 56 mila euro. Forse è un messaggio che ci aiuta a decifrare che al comune i conti non tornano più? Il tempo trascorso, dalla sua replica, è servito per recuperare il documento originale inviato dall’AQP.
Facendo accesso agli atti, attraverso l’ufficio protocollo del comune di Andria, ho ricevuto un documento incompleto, mancante della seconda pagina. Con un po’ di pazienza, ulteriori richieste e attese, finalmente, ho recuperato la copia integrale del documento dalla quale risulta che le somme non versate all’AQP nel periodo dal 2000 al 2010 sono di circa 56 mila euro in 11 anni (il 90% che riportava nella nota), mentre quelle dal 2011 al 2016 sono di circa 160 mila euro in 6 anni. Come è possibile compiere un errore di calcolo di questa entità su un documento così semplice? Oltretutto, tale calcolo, è stato utilizzato per rilasciare una nota ufficiale, in veste di sindaco di questa città, per esprimere pensieri che non mi sembra aiutino il confronto, verso le consigliere delle tre liste civiche, in particolare mi riferisco al fatto che secondo lei le notizie riportate nella nostra nota sono volte a creare “allarmismo e disinformazione. Tutti i numeri scritti sulla sua nota sono errati, infatti, è riportato solo il numero di 8 fatture non pagate dal 2011 al 2017 mentre sono ben 82 dal 2011 al 2016, il 2017 non è menzionato. ll documento trasmesso dall’AQP si riferisce ad un periodo fino al 31 dicembre 2016. Ci saranno anche altre bollette AQP del 2017 come le note bollette di Enel Energia non pagate e che hanno creato diversi disagi nelle periferie della città, e, per le quali ad oggi è stato disposto solo il pagamento di un acconto? Questo tempo è servito, inoltre, a verificare, guardando a campione le bollette, che per l’ente, ci sono diverse tipologie di fatture, quelle per il trattamento liquami, per gli allacciamenti, per i lavori e per il consumo, nell’elenco riportato dalla lettera di messa in mora dall’AQP, la maggior parte delle fatture si riferiscono al trattamento di liquami, la sostanza non cambia, perché, si tratta sempre di un servizio primario e di alto valore igienico-sanitario. Inoltre, sempre dalla sua nota, che ci richiama di “esagerazioni scandalistiche”, apprendiamo che “siamo in campagna elettorale”, a noi risulta che ad oggi il sindaco di Andria ha un mandato elettorale fino al 2020, come possiamo essere in campagna elettorale? Forse nella grande fibrillazione di una cassa comunale che non è più in grado di far fronte alle spese sta pensando di comunicarci altre soluzioni? Attendo che si faccia chiarezza, sui dati pubblicati, perché se i conti non tornano su un documento semplice quale quello relativo all’AQP e i dati vengono interpretati in maniera parziale, cosa dobbiamo ipotizzare dell’intero Rendiconto 2016, che ha un “parere favorevole”, da parte del nuovo dirigente del settore finanziario, con la naturale riserva della conoscenza degli atti già predisposti ed attività svolte dagli uffici del settore finanziario?. E sul bilancio di previsione 2017/2019 che ha un parere, dell’allora dirigente, con relazione allegata che evidenzia l’esistenza di entrate e soluzioni non ancora verificatesi, e per le quali nel caso di attuazione parziale diventano potenziali rischi?».