«Ce ne vuole di coraggio a parlare di Fraternità a ridosso di nuove elezioni e mentre il germe delle divisioni sempre di più si annida dentro la politica rendendola incapace, tra l’altro, di essere unita su di una legge elettorale che tanti cittadini, professionisti e aggregazioni civiche si aspettano. Una politica che ancora sciupa tempo, forze e risorse mentre tanta gente, angariata dalla vita, continua a soffrire al punto che i cittadini sono costretti ad assistere alla scena della nota Parabola: “….e vistolo per terra, passarono oltre” (Lc. 10,29-37)». Questo è quanto emerge da una riflessione di Gennaro Piccolo, a cura del Centro Igino Giordani di Andria, in merito all’attualità politica e con alcuni suggerimenti per un approccio migliore al tema.

«Questa – continua – la confidenza fattaci in occasione dell’invito ai nostri Amministratori affinché inseriscano il ‘Patto di Fraternità’ nello Statuto Comunale e l’adesione della nostra Città all’Associazione Città per la Fraternità (www.cittaperlafraternita.org). Una Fraternità che, piano pian, per cerchi, come un’onda si dilati all’infinito. Confidenza forte, dolorosa, che rispettiamo! Tutto questo, però, non può essere per noi motivo per restare scoraggiati, indifferenti o passivi, anzi, vogliamo farne una pedana di lancio nel proseguire con più lena sul cammino della Fraternità intensificando anche da elettori la coscienza e la volontà di essere ‘Cittadini sovrani’ e corresponsabili. Se è vero poi che spetta agli eletti il compito primario di dare risposte, a ciascuno di noi, secondo le sue possibilità, è chiesto di condividere tale compito e farlo con la vicinanza e la vigilanza, con proposte e ammonimenti, in modo da contribuire a sanare, tra l’altro, la faglia tra Istituzioni e Cittadinanza.

Tornando ai nostri quindicinali “Appuntamenti con la Fraternità”, desideriamo offrire i primi 3 punti dei 10 racchiusi in un “Vademecum” attinto dal Carisma di Chiara Lubich e dall’esperienza politica maturata in questi anni dal Movimento politico per l’unità. (www.mppu.org). Sono suggerimenti concreti che possono contribuire a vivere la politica in modo partecipativo e costruttivo sempre:

1. L’essenza della politica. A volte, di fronte a certi spettacoli che offrono gli uomini politici e i partiti, ci si può far prendere dallo scoraggiamento e dal rifiuto della politica. Nonostante tutti gli scandali e le delusioni però, la politica resta una grande possibilità di prendersi cura della nostra terra e della nostra gente, costruendo una società più giusta in cui tutti si sentano orgogliosi protagonisti. Chiara Lubich definiva la politica “l’amore degli amori”, espressione di una comunità fatta da legami d’amore. Per costruire un mondo unito c’è bisogno anche della politica. Cerchiamo di ricordarcelo e di impegnarci ognuno secondo le sue possibilità, perché la politica sia ciò che deve essere.

2. La politica a partire da noi stessi. La politica è spesso percepita, purtroppo non senza buone ragioni, per i suoi aspetti negativi: clientelismo, corruzione, interessi personali, potere, favoritismi, sperpero del denaro pubblico. Se questo rimane il nostro punto di partenza non contribuiamo al cambiamento. Partiamo da noi stessi e da chi ci sta intorno. Come ci comportiamo da cittadini? Come ci rapportiamo con gli altri e con le istituzioni? Facciamo i nostri doveri civici a partire dalle piccole cose? Partecipiamo per quanto ci è possibile alla vita della comunità civile? Dobbiamo essere consapevoli che la politica tornerà ad avere un senso, se tutti torniamo a fare politica, ciascuno nel proprio ruolo.

3. La televisione. Quante volte in televisione parla un politico che ci sta sullo stomaco giriamo subito canale, magari con qualche improperio? Proviamo invece ad ascoltare criticamente ma senza astio almeno qualche brano di conversazione. Pensiamo al perché non siamo d’accordo con alcune sue affermazioni, ma stiamo attenti a scoprire qualche affermazione che possiamo in parte condividere e che potrebbe arricchire la nostra visione delle cose. Esercitiamo questo ascolto critico anche nei confronti dei politici a noi graditi. Potremmo scoprire che non è tutto oro ciò che luccica e che qualche critica mossa dagli altri potrebbe essere fondata. Sfrondiamo i discorsi dalle polemiche sterili o ideologiche e dalle offese gratuite; badiamo piuttosto ai contenuti».