«Il caporalato è sempre esistito, oggi ci troviamo di fronte a forme nuove del fenomeno che sono quelle delle agenzie interinali che si sono sostituite ai caporali, come emerge dall’inchiesta della Procura che conferma quanto da noi denunciato».

Commenta così il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, l’operazione della Polizia di Stato di Andria e della Guardia di Finanza di Trani che ha portato all’arresto di sei persone.

«Il caporalato è fortemente presente in questo territorio e si alimenta di un sistema in cui non c’è alcun incontro tra domanda e offerta di lavoro. Quindi i lavoratori sono vittime e se vogliono avere un lavoro sono obbligati ad accettare le condizioni di ricatto».

Deleonardis parla anche di un muro di omertà da parte dei lavoratori.

«Se la gente per lavorare deve ricorrere al caporale, è chiaro che accetta, e non ha fiducia nello Stato. La legislazione negli ultimi anni è sempre stata permissiva, ha legittimato questi strumenti. Perciò rivolgo un appello ai lavoratori: abbiate fiducia nelle vostre forze, c’è bisogno di una battaglia per mettere insieme un’azione collettiva, noi siamo già in campo ma abbiamo bisogno di voi. La legge anti-caporalato, che noi a Taranto la settimana scorsa abbiamo dedicato a Paola Clemente, è uno strumento importante che estende la responsabilità solidale anche in capo alle imprese ed introduce un elemento di valorizzazione delle aziende iscritte alla ‘rete di qualità’ oltre che attiva percorsi congiunti di intervento nel mercato del lavoro. Tutto questo però non viene rafforzato da un altro elemento fondamentale che è quello dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro attraverso un collocamento pubblico in grado di rompere la discrezionalità dell’impresa e dell’intermediazione nella selezione dell’avviamento al lavoro».