L’approvazione del disegno di legge sulla responsabilità professionale in campo sanitario è un passaggio fondamentale che segue quello già compiuto in modo analogo, un anno fa circa, alla Camera. Manca ora un nuovo e mi auguro definitivo passaggio parlamentare. Come presentatore dei primi due dei molti progetti di legge poi confluiti nel testo oggi varato dal Senato, evidenzio l’importanza di un provvedimento realmente atteso da oltre un decennio. A fronte del crescere a volte incontrollato delle cause contro i medici e dell’assenza di una regolamentazione chiara, dobbiamo perseguire l’obiettivo di una maggiore serenità e fiducia nel rapporto tra medico curante e paziente.

«Sia in sede parlamentare alla camera che poi in vari interventi pubblici durante l’esame in Senato – afferma l’On. Benedetto Fucci – questo provvedimento ha molti aspetti positivi – penso agli interventi sulla prevenzione del rischio clinico, sulle Linee guida con il coinvolgimento delle società scientifiche, sulle assicurazioni, sulla conciliazione, sul Fondo di garanzia e sui consulenti dei tribunali – ma anche alcuni punti che non mi convincono del tutto: su tutti il tema della doppia natura, extracontrattuale in un caso e contrattuale nell’altro, della responsabilità a carico del medico e della struttura e una non sufficiente attenzione al tema dei danni causati non da eventuali errori degli operatori ma dalle frequenti inefficienze organizzative e manutentive nelle strutture sanitarie. Il bilancio complessivo è però nettamente positivo. Le prima iniziative in materia risalgono alla passata legislatura; poi nella presente legislatura c’è stata una prova di maturità da parte delle forze politiche, pur nel contesto di una situazione parlamentare molto complessa. Si è finora avuta la capacità di ragionare sulla responsabilità sanitaria in modo non preconcetto, nella ricerca di una sintesi adeguata, con il contributo delle forze sia di maggioranza che di opposizione. Sono stati molti i parlamentari che hanno contribuito a portare avanti il provvedimento. Come esponente dei Conservatori e Riformisti, anche alla luce della collaborazione attuata, mi piace sottolineare in particolare l’impegno propositivo e di qualità da parte del Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri. Un richiamo doveroso deve andare anche al ruolo che, soprattutto nelle fasi iniziali dell’esame alla Camera, nella Commissione Affari Sociali, hanno avuto le principali società scientifiche del settore. Se tutto andrà come previsto ed entro la fine della legislatura questa diventerà legge dello Stato, potremo dire – senza peccare di retorica o enfasi ingiustificata – che almeno su un settore importante per la vita dei cittadini quale è la sanità questa difficile e travagliata legislatura avrà lasciato un segno importante».