«Il voto sul referendum costituzionale ci ha indicato chiaramente la volontà popolare di bocciare questa riforma. Per cui certamente ammettiamo la sconfitta e ci facciamo carico della fotografia che all’indomani del voto registriamo. La nostra segreteria, giovane e composta da ragazzi che mai hanno avuto incarichi amministrativi, ha sposato la battaglia per le ragioni del Sì al referendum e in linea con una discontinuità propositiva, in un paese in cui difficilmente si ammette la sconfitta, vogliamo invece provare a fare un ragionamento sereno e nel merito». E’ quanto si legge in una nota ufficiale del Partito Democratico di Andria, nel “day after” il voto al referendum costituzionale che ha visto la netta vittoria del NO non solo in Italia, ma anche ad Andria con il 69%.

«La grande affluenza ha dimostrato un desiderio di partecipazione che non è eludibile, indipendentemente dalle posizioni espresse. E’ un dato che ci fa ben sperare e che dimostra l’esistenza di un tessuto sociale vivo e desideroso di partecipazione. Come Partito Democratico, abbiamo il compito di intercettare questo desiderio, di promuoverlo e di intercettarne le speranze, i sogni, le paure e i disagi. Il fronte del No, nella nostra città, ha riunito un’intera amministrazione comunale mobilitata con i propri rappresentanti istituzionali: Sindaco, Consiglieri comunali, Assessori. Ben tre consiglieri regionali si erano espressi chiaramente per il No a questo referendum. Infine, anche il Movimento 5 stelle cittadino elettoralmente forte e con un Parlamentare a rappresentarlo. Molti ex amministratori si sono chiaramente schierati per il No. Era evidentemente una sfida difficile la nostra per il Sì ma abbiamo deciso comunque di prendere posizione nonostante fosse chiaramente più conveniente rimanere nell’ombra.

Vogliamo sentitamente ringraziare chi ha sostenuto le ragioni del Sì fino alla fine, aiutandoci e votando. Il 31% è un risultato importante da cui partire in una città con un centro-sinistra dilaniato da continue faide interne. Non ci accontentiamo e da oggi il nostro impegno si intensificherà per allargare la fetta di popolazione che sente di non voler cedere alle destre e ai populismi.
Ora viene un tempo importante per il nostro partito. Dobbiamo stringerci e rimanere uniti. Dobbiamo dialogare e aprire una seria riflessione ma senza epurazioni, esclusioni e rese dei conti.

L’unità del nostro partito è ben più importante di qualunque personalismo. Noi ci impegneremo in questo e rilanceremo da subito la sfida per tornare a dare speranza alla nostra comunità».