Dopo Berankis, Fucsovics e Dodig è Luca Vanni ad iscrivere il suo nome nell’albo dell’Atp Challenger Andria Castel del Monte. Nella finale tutta italiana è il 31enne di Castel del Piano ad imporsi con il punteggio di 6-7, 6-0, 6-3 in un’ora e quarantatre minuti di gioco, davanti a circa 2500 spettatori accorsi da tutta la Puglia. Dopo il Challenger di Brescia della scorsa settimana ancora un trionfo per il tennista toscano n.180 del ranking mondiale che ambisce a rientrare nel 2017 tra i primi 100 al mondo. Un Vanni più determinato, più solido e più esperto esce alla distanza contro il giovane Berrettini troppo nervoso ma soprattutto giunto alla finale stanco dopo un lungo torneo da wild card disputato ad alti livelli.

Gara con molti errori e poco spettacolare, giocata a sprazzi a buon livello. L’atmosfera della finale si è fatta sentire per entrambi gli azzurri che hanno un gioco molto simile fatto di scambi rapidi con il servizio come arma migliore. Sono 17 gli ace per Vanni, 15 per il 20enne romano. Il primo set, molto equilibrato  è chiuso in ben 46 minuti, si decide al dodicesimo gioco con il break decisivo di Berrettini sulla battuta di Vanni. In altri due game del set Vanni aveva avuto l’opportunità di strappare un break ma senza riuscirci per la caparbietà del giovane romano più lesto, invece, a chiudere, alla prima opportunità, sia il dodicesimo gioco che soprattuto il primo set.

Nel secondo set è subito break per Vanni con Berrettini che parte impacciato proseguendo il set con una lunga sequela di errori dipesi anche dell’aggressività del 31enne toscano. Finisce 6-0 senza discussione in poco più di venti minuti e la finale del Challenger prosegue. Ultimo set con break per Vanni al terzo gioco e chiusura per 6-3 in trenta minuti.

«Sono arrivate due vittorie importanti perché venivo da un momento particolarmente difficile – spiega il tennista toscano -. Diciamo che con un po’ di fortuna sono riuscito a vincere sia Brescia che Andria. Due tornei in cui ho creduto sempre di più nei miei mezzi. Anche in Puglia, non ho mai pensato al successo del torneo, perché la superficie è molto veloce e ho affrontato ragazzi come Berrettini, Setkic e Galovic che avevano dalla loro la freschezza atletica e dei servizi da 200 km/h. In queste competizioni si vincono partite sul filo di lana e non è facile pronosticare il successo finale. Ce l’ho fatta perché non ho mai mollato».

La finale tutta italiana contro Matteo Berrettini si è rivelata meno spettacolare delle aspettative. Primo set più equilibrato, poi Vanni ha preso il largo. «Credo che anche Matteo, come me, non abbia giocato il suo miglior tennis – continua Vanni -. Eravamo tutti e due abbastanza tesi perché una finale, è sempre una finale, a qualsiasi livello. Dopo mi sono sciolto e sono riuscito ad ribattere ai suoi servizi e alla sua pressione. Alla fine è andata sempre in crescendo e sono riuscito a spuntarla».

Grazie alle ultime vittorie, Vanni ha migliorato di molto la propria classifica, raggiungendo la posizione numero 157. «Cosa chiedo al mio futuro tennistico? Subito sette giorni di riposo – conclude Vanni -. A parte gli scherzi, questi due tornei non hanno cambiato il mio obiettivo di due settimane fa, che resta quello di tornare nei 100 al mondo, e poi chissà se migliorarlo. Andria mi porta fortuna e spero di tornarci anche il prossimo anno con una classifica migliore».

Il servizio di news24.City