Per tre giorni, dal 7 al 9 ottobre, la parrocchia delle Sacre Stimmate dei Padri Cappuccini, si appresta a svolgere un pellegrinaggio sulla tomba di Sant’Antonio da Padova, toccando anche le città di Venezia e Vicenza.

«Ci apprestiamo a svolgere questo pellegrinaggio – sottolineano i Padri cappuccini frate Diomede e frate Michelangelo – sulla tomba di uno dei grandi dottori della Chiesa. Religioso e presbitero portoghese, Antonio da Padova, al secolo Fernando Martins de Bulhões, ha fatto parte dell’ordine dei frati minori. Fu proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel II° dopoguerra. Egli viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e in Francia. Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forlì. Fu dotato di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, mostrate per la prima volta proprio a Forlì nel 1222. Antonio fu incaricato dell’insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare in Francia la diffusione del movimento dei catari, che la Chiesa di Roma giudica eretico. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Morì all’età di 36 anni. Successivamente, visiteremo, a pochi chilometri di distanza, il Santuario di San Leopoldo Mandic. Padre Leopoldo, conosciuto come il Santo della Riconciliazione per volontà del Beato Papa Giovanni Paolo II, trascorse quasi metà della sua vita nel convento dei Cappuccini in Padova, ogni giorno presente nella piccola cella-confessionale e dedicandosi con tutto se stesso all’accoglienza dei fedeli che a lui si rivolgevano per la celebrazione proprio del sacramento della Riconciliazione. Questo edificio religioso ospita la chiesa della Trasfigurazione, di origine cinquecentesca. Fu fondata come chiesa conventuale nel XVI secolo da una comunità di Frati Cappuccini che ancora la reggono. Quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu in seguito ricostruita. L’interno è ricco di interessanti tele del Cinque e Seicento. È meta di un costante flusso di pellegrini che si recano in visita alla tomba di san Leopoldo Mandic, collocata in un locale attiguo alla chiesa, presso la stanzetta dove il santo confessava».

Coloro che sono interessati a partecipare a tale viaggio possono recarsi presso Parrocchia Sacre Stimmate, oppure contattare il numero 0883/599883.