DON LUIGI STURZO 1919 Neg. 716674

Il primato della morale nella politica, la “Questione Meridionale”, il principio federale dell’Europa, l’impegno dei cattolici nella “cosa” pubblica, la formazione e la selezione della classe dirigente: il pensiero e l’azione di don Luigi Sturzo restano quanto mai attuali anche a distanza di tanti decenni e rappresentano ancora oggi punti di riferimento indispensabili e “scomodi” per chiunque voglia cimentarsi nell’impegno dentro le Istituzioni o, comunque, in un raggruppamento politico.

La figura del sacerdote nato a Caltagirone, in Sicilia, nel 1871 e scomparso nel 1959 sarà al centro di un convegno di studi in programma ad Andria lunedì 18 luglio. “La lezione attuale di Luigi Sturzo nella politica e nella società” è il tema dell’incontro promosso dal Centro Studi Sturziani di Andria, in collaborazione con la Fondazione “Onofrio Jannuzzi” e il patrocinio morale del Comune e della Diocesi di Andria.

All’evento, con inizio fissato alle ore 19 nella Sala consiliare del Palazzo di Città, interverranno Gaspare Sturzo, pronipote del sacerdote fondatore del Partito Popolare, Magistrato e Presidente nazionale del Centro internazionale Studi “Luigi Sturzo”, e i deputati Giuseppe Fioroni, già ministro della Pubblica istruzione e Presidente della Commissione d’inchiesta sul “caso Moro”, Antonio Distaso e Gero Grassi.

Il convegno sarà aperto dai saluti del Sindaco di Andria, Nicola Giorgino, del Presidente della Fondazione “Jannuzzi”, on. Benedetto Fucci, e del responsabile territoriale del CISS, Nicola Fuzio. Le conclusioni sono affidate al Vicario generale della Diocesi di Andria, mons. Giovanni Massaro.

L’evento, moderato dal giornalista Vittorio Massaro, inaugura le attività della sede territoriale del Centro Studi intitolato a don Sturzo e rappresenta il primo di un ciclo di incontri dedicati all’impegno dei cattolici nella vita politica del Paese.

«L’adesione ai principi lasciati in eredità da don Luigi Sturzo – osserva Nicola Fuzio – è la base dalla quale partire per fornire un contributo a cambiare e migliorare il nostro Paese. Un impegno che parte dal basso, come insegna don Sturzo, che non a caso sosteneva la centralità dei Comuni nell’ingranaggio che fa andare la macchina dello Stato. Comincia da qui un lavoro che è innanzitutto di studio e che il Centro Studi apre a tutti gli uomini e a tutte le donne che abbiano voglia di lavorare per assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni».