«In riferimento al problema dello smaltimento dei rifiuti – scrivono dall’associazione Onlus Onda d’Urto – siamo rimasti sconcertati dalla gestione da parte delle istituzioni locali, in primis, per quanto riguarda la comunicazione verso i cittadini, totalmente assente e poi, forse peggio, aver dovuto constatare che si è giunti a questa situazione inaccettabile, nonostante si conosca da anni la situazione delle discariche pugliesi (dove viene conferito il secco) e quella degli impianti di compostaggio (dove viene conferito l’umido) oramai “sotto stress” come dimostra la chiusura di quello di Lucera fino a settembre e che ha causato la difficoltà principale, ossia quella dello smaltimento dell’umido (pensate a tutte le attività commerciali che trattano alimenti). È mai possibile che nessuno, dal Sindaco, passando per il dirigente del settore Ambiente per arrivare all’assessore abbia monitorato la situazione? È mai possibile che nessuno abbia fatto in questi anni pressioni in Regione dove nei 5 anni di governo Fitto e 10 anni di governo “Ecologico” Vendola, mai nessuno ha saputo attivare una politica di smaltimento dei rifiuti all’altezza dei tempi e delle necessità di una Regione come quella pugliese?

Questa politica fallimentare regionale ci puzza di anticamera per la individuazione e costruzione di nuovi inceneritori, speriamo di essere prontamente smentiti da chiunque abbia voce e peso in capitolo.

Il direttivo di Onda d’urto comunica sin da ora:

1) No all’ipotesi di nuovi inceneritori in tutta la Puglia;

2) Si alla costituzione di un tavolo tecnico permanente per il monitoraggio della situazione rifiuti in Puglia;

3) Si allo studio e all’attivazione della strategia a rifiuti zero (ce ne sono diverse scegliamo quella giusta per il nostro territorio);

4) Si alla applicazione Convenzione di Aarhus grazie alla quale i cittadini possono e devono accedere a tutte le documentazioni che riguardano l’Ambiente potendo così dire la propria opinione;

Ricordiamo ai cittadini che la Comunità Europea prevede la costruzione di Inceneritori solo come estrema ratio nel caso in cui tutte le altre strade percorse non abbiano portato a risultati soddisfacenti. Iniziamo, dopo anni di vergognoso lassismo del governo Regionale ad intraprendere una strada e che NON SIA QUELLA DELL’INCENERITORE contro il quale ci batteremo con tutte le nostre forze.

Invitiamo le nostre istituzioni locali di vigilare meglio e con maggior competenza sull’Ambiente. Ci rivolgiamo ai nostri consiglieri regionali, avv. Grazia Di Bari, dott. Nino Marmo e dott. Sabino Zinni a fare da “portavoce” nei palazzi di Bari. I nostri figli e nipoti ve ne saranno grati. Oltre 300 malati di cancro ad Andria sono più che sufficienti e ci bastano l’inceneritore di Barletta e la discarica avvelenata di Trani».