«Una durata massima di 18 mesi, questo avrebbe dovuto essere il tempo di permanenza e convivenza del mercato settimanale di Andria con la villa comunale quindi dal primo dicembre 2011 la risoluzione ad un problema reale che non è mai avvenuta». Con queste affermazioni Unimpresa Bat interviene sulla questione relativa al mercato settimanale del lunedì di Andria che, a distanza di ventisei anni, si svolge ancora oggi nell’area perimetrale alla villa comunale in uno stato di convivenza diventato veramente impossibile oltre che oramai improduttivo al punto che il ramo d’azienda relativo a quello che, insieme al mercato di Foggia, era il più grande mercato del meridione d’Italia ha toccato valore “zero”.

A proposito dell’incancrenirsi della situazione e delle mancate soluzioni ripetutamente proposte all’Amministrazione Comunale è intervenuto anche il Presidente dell’Associazione di Categoria, Savino Montaruli. «Lo scorso lunedì è arrivato l’ennesimo rapporto da parte dei Rappresentanti di mercato – afferma Montaruli – e quel rapporto parla ancora una volta di una situazione fortemente peggiorata nel tempo con un crescente degrado che sta investendo non solo il percorso mercatale ma anche le sue aree di attraversamento cioè quelle interne alla villa comunale. Non solo quindi una questione di natura estetica ma di sicurezza pubblica e di decoro urbano. L’accumularsi di erba rinsecchita alta e folta, pronta a prendere fuoco e la presenza di altri elementi di pericolo a cominciare dalla mancata manutenzione del manto stradale, con enormi buche lungo il percorso, l’assenza di indicazione degli stalli delle postazioni di lavoro e un pressapochismo diffuso rappresentano plasticamente una condizione di abbandono e di stallo preoccupante. Intanto nulla si sta facendo per adeguare gli strumenti di programmazione a quanto previsto dalla nuova legge regionale quindi niente mercatini rionali, niente percorsi ed aree di stazionamento delle vendite itineranti e dei produttori agricoli con conseguente abusivismo dilagante che si è impadronito della città, niente mercati di servizio e di prossimità, niente Farmer’s Market per la vendita di prodotti a chilometro zero. Niente di tutte quelle minime condizioni che faticosamente sono state inserite in strumenti normativi ma che, complice un sistema di controlli e dirigenziale inadeguato se non inesistente, continuano ad essere palesemente e ripetutamente trasgredite. Il futuro? Noi non lo vediamo ancora – conclude Montaruli».