Una presentazione sommaria e riduttiva delle componenti il bilancio comunale. Nella Sala Giunta del comune di Andria il Sindaco, l’Assessore alle Finanze ed un drappello di consiglieri uditori hanno partecipato all’incontro con i cittadini ed i rappresentanti delle associazioni.

Un incontro cominciato con ritardo rispetto all’orario programmato con gli ospiti invitati in paziente attesa, nel quale è stata evidenziata da parte dei rappresentanti delle Associazioni e delle quattro Consulte Comunali la necessità che i prossimi possano tenersi in orari pomeridiani in modo da consentire più ampia partecipazione dei cittadini e soprattutto che il bilancio comunale non sia solamente partecipato ma diventi partecipativo, al fine di condividere un percorso di “costruzione” e non prendere solo atto di qualcosa già impacchettato e pronto all’uso.

A proposito delle difficoltà economico-finanziarie del comune di Andria i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno parlato di un “bilancio ingessato”, bloccato su impegni di spesa contrattualizzati che impegnano l’Ente pubblico in modo irreversibile fino a scadenza. Unimpresa Bat ritiene enorme, quasi spropositata, la spesa per il mantenimento della Società Multiservice, le cui uscite sono rappresentate per oltre il 92% dal pagamento del costo per la forza lavoro e solo la restante parte per materiali e servizi.

Secondo Unimpresa Bat, la soppressione dei Centri Famiglia e la revisione di altri servizi di pubblica utilità sono l’altro elemento negativo dovuto alle restrizioni economiche in cui l’Ente è venuto oggi a trovarsi. L’aumento dei costi per la gestione dei rifiuti dovuti alle note vicende che interessano le discariche ove venivano prima conferiti e da altri elementi di revisione della spesa non consentono, inoltre, di poter parlare di investimenti e di futuro mentre l’Ente si mostra incapace di recuperare l’enorme mole di crediti esigibili che vanta nei confronti dei contribuenti, a cominciare da quelli relativi alla tassa rifiuti per gli anni pregressi che ammontano ad oltre undici milioni di euro dei quali il comune mette in conto di poterne recuperare solamente quattro mentre “confida” molto negli introiti derivanti dalle multe con un previsione di oltre centomila euro al mese.

Sulla questione è intervenuto il Presidente Unibat e membro democraticamente eletto dalle Associazioni iscritte all’Albo nella Prima, Terza e Quarta Consulta comunale, Montaruli Savino, il quale, al termine dell’incontro nella Sala Giunta al quale ha partecipato, ha dichiarato: «Appezziamo l’organizzazione di questo evento pubblico anche se l’orario prestabilito ha fortemente disincentivato la partecipazione di cittadini ed altre associazioni. Nella relazione presentataci manca quello che invece ci aspettavamo ci fosse e che tutti i cittadini e le imprese attendono da anni, da decenni. Mancano le parole Cultura, Investimenti, Sviluppo Economico, Promozione del Territorio, Servizi e Sostegno ai Cittadini, alle Famiglie ed alle Imprese. Manca una visione del futuro quindi mancano tutti quegli elementi per intervenire sulle più gravi forme di emergenza sociale, a partire dall’emergenza occupazionale drammatica mai affrontata, con le politiche del Lavoro che sono totalmente assenti. Mancano le risposte alle attese ed alle aspettative degli imprenditori ai quali da anni si promette e si prospetta una riduzione della tassazione locale enormemente cresciuta negli ultimi anni. Tutto questo non c’è, è assente quindi anche quest’anno gli aumenti peseranno soprattutto sulle situazioni debitorie dei bilanci delle imprese che ormai sono al collasso e rischiano di mettere “per strada” migliaia di dipendenti che, a loro volta, chiederanno sostegno e sussidio all’Ente che non potrà darne».

A proposito del parere che le Consulte devono dare in merito al bilancio lo stesso rappresentante Unibat Montaruli ha aggiunto: «Visto che l’iter per la costituzione delle Consulte è stato avviato dal comune con enorme ritardo rispetto all’insediamento del consiglio comunale, con cui la durata delle consulte coincide e considerato l’ulteriore ritardo accumulato dall’Ente nella nomina dei suoi componenti di parte politica, ritengo che il parere obbligatorio ancorché non vincolante non potrà che essere formulato nell’unica direzione che non dovrebbe andare oltre la speranza che almeno l’Ente stia operano per il bene comune e per la sua stessa salvaguardia, per il benessere dei cittadini andriesi, dei giovani e dell’intera comunità. Oltre questo credo che, alla luce degli accadimenti, altri pareri non se ne possano dare – ha concluso il Presidente dell’Associazione “Io Ci Sono!”»