La 579^ edizione sarà l’ultima di una Fiera di Aprile svuotata di significato e di identità. Già da mesi è stata portata in discussione sul Tavolo di Lavoro, voluto e diretto dall’Assessore Allo Sviluppo Economico e Marketing Territoriale della città di Andria, Silvio Lattanzio, una concreta ipotesi di lavoro sulla quale le Associazioni di Categoria e quelle dei Consumatori, collegialmente, stanno lavorando per il definitivo rilancio e la riqualificazione della tradizionale cosiddetta “Classica di Primavera”, quest’anno già tanto criticata. I tentativi politici del passato cedono il passo all’azione tecnica concertata dall’avv. Lattanzio che ha trovato la massima collaborazione in tutti i componenti il tavolo di lavoro.

«I nostri progetti, le nostre idee, i nostri suggerimenti e le nostre formule diversificate per la riqualificazione della Fiera di Aprile sono tutte scritte e depositate nella storia amministrativa, recente e passata di questa città ma mai prese in considerazione – afferma il presidente di Unimpresa Bat, Savino Montaruli -. Bene, benissimo ha fatto l’Assessore Lattanzio ad accelerare il processo già discusso ed attivato mesi fa che ora, speditamente, si avvia verso la fase operativa affinché già dalla prossima edizione numero 580 della Fiera Andria possa completamente cambiare volto e trasformarsi non solo nel suo cuore antico ma coinvolgendo i rioni e soprattutto le periferie urbane».

Lattanzio quindi vola alto e vola sopra e al di sopra di tutto e di tutti, dritto verso l’obiettivo finale che è anche quello, comunque vada, di lasciare un lavoro ben fatto, cominciato bene, che guarda all’esclusivo ed unico interesse della città salvaguardando le sue radici, la sua storia culturale ed economica. Con il venir meno di alcune altre manifestazioni locali, che assorbivano anche importanti risorse pubbliche, puntare sulla Fiera e su altri Eventi di qualità, non di nicchia ma popolari rappresenta un obiettivo che non può trovare ostacoli, né pregiudizi, né impedimenti perché guarda alla città e non alle appartenenze. Bandi ed avvisi pubblici aperti a tutti: già ripartire da questo sarebbe una rivoluzione rispetto al passato e ad oggi.