La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 412 euro per i consumi alimentari. Il capitolo di spesa più consistente riguarda carne (95 euro), ortaggi e frutta (68 euro), pane e farinacei (66 euro), latte, formaggi e uova (63 euro), oli e grassi (13,7 euro). Secondo l’Unione Nazionale Consumatori la palma del risparmio spetta a Bari, dove l’abbassamento dei prezzi dell’1% consente ad una famiglia di 4 persone di risparmiare 353 euro su base annua, in termini di riduzione del costo della vita.

«In questo scenario la forbice dei prezzi dal campo alla tavola – denuncia Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – si allarga sempre più per effetto congiunto dell’andamento climatico anomalo e troppo spesso di speculazioni e distorsioni lungo la filiera. Rispetto agli ortaggi, a nulla è valsa la programmazione degli orticoltori che in Puglia stanno raccogliendo ortaggi maturati contemporaneamente per il caldo anomalo degli ultimi mesi. Ciò sta determinando una saturazione e conseguente stagnazione del mercato già fermo per una domanda che non c’è, perché più fa caldo meno i consumatori acquistano ortaggi di stagione».

«La situazione dei prezzi in campagna – continua la Coldiretti – sta assumendo toni drammatici anche per il grano e gli allevamenti, in maniera particolare per il prezzo del latte alla stalla».

«Sono enormi e non più accettabili le distorsioni esistenti nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola e nei processi della trasformazione, come ad esempio dal grano alla pasta e al pane e dal latte ai prodotti lattiero-caseari – incalza Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – durante il quale i prezzi si moltiplicano in modo esponenziale e i centesimi si trasformano in euro. Per ogni euro speso nell’acquisto di prodotti alimentari solo 15/ 17 centesimi nella migliore delle ipotesi servono a remunerare il prodotto agricolo».