Venerdì 15 Aprile alle 17:30, Mons. Luigi Mansi, insediato da poco come Vescovo della Diocesi di Andria – Canosa – Minervino, farà visita alla Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti”. Nell’occasione sarà varcata la Porta Santa della Misericordia, seguita dalla preghiera dell’Anno Santo della Misericordia, il saluto da parte degli ospiti e dei volontari, ed infine la visita della Casa di Accoglienza.

Un episcopato all’insegna di una «Chiesa con le porte aperte» ha sottolineato il neo Vescovo di Andria nella sua prima omelia rivolta al popolo della Chiesa di Andria.

«Con queste parole – spiega don Geremia Acri – Mons. Luigi Mansi lascia intendere un’attenzione del suo servizio episcopale ad una Chiesa in uscita, tesa all’esterno, che sa accogliere le “spine” della vita, in sintonia con lo stile pastorale di Papa Francesco. La visita del Vescovo sarà momento favorevole per ospiti, volontari, collaboratori, e religiosi per conoscere il nuovo “Padre e Pastore”, e rivelare al nuovo arrivato “quel servizio” anonimo lontano dai riflettori che si compie da anni nell’ordinario scorrere del tempo, in quella periferia esistenziale quale è Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti” dove il grembiule è d’obbligo, il cuore è prossimo, le mani sempre sporche e le mura custodi e intrise di quel profumo che solo la vera umanità espande.

“Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo”. Con queste parole di Gesù Cristo la Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti” accoglie il Suo Pastore, il Vescovo Luigi.

Il Pastore lo si conosce sulla porta. Nessun altro si presenta sulla porta se non lui. Nessun altro ha potere sulla porta se non lui. Lo si riconosce alla sera, quando rientra: durante il giorno ha sempre camminato davanti al gregge, ora si ferma sulla soglia e, mentre le pecore gli passano davanti, le osserva una ad una, le studia con lo sguardo, si rende conto di quella ferita e della malata, della stanca e della gravida (cf. Ez 34, 16). Ogni pecora ha la sua storia, e il Pastore l’aggiorna proprio sull’ingresso dell’ovile. È qui che, dopo aver messo al sicuro le novantanove, s’accorge di quella smarrita e dalla porta inizia il suo viaggio di ricerca, e là si conclude quando rientra portandosela dolcemente sulle spalle (cf. Lc 15, 4-6)».