I Finanzieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale dell’ARPA Puglia, hanno effettuato diversi interventi in materia di polizia ambientale al fine di impedire lo scarico incontrollato delle acque di vegetazione rinvenienti dalla molitura delle olive su terreni ubicati nelle immediate vicinanze di un noto frantoio cittadino. In particolare è stato accertato che l’opificio, in varie circostanze ed in maniera del tutto arbitraria, sversava acque di lavorazione delle olive, talvolta miscelate con prodotti utilizzati per il lavaggio di macchinari, su terreni confinanti, in assenza di qualsivoglia autorizzazione, così causando il danneggiamento di ulivi secolari.

All’esito delle indagini, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Trani, sono stati sottoposti a sequestro, volto ad impedire la continuazione delle illecite condotte, i macchinari utilizzati per la lavorazione delle olive, il cui valore si aggira intorno a 1,5 milioni di euro, nonchè oltre 280 mila kilogrammi di olio extra-vergine di oliva. Il titolare del frantoio è stato denunziato all’Autorità Giudiziaria per danneggiamento (ex art. 635 c.p.), in relazione all’esercizio di un’attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, fattispecie delittuosa prevista e punita dall’art. 256 del D.Lgs. nr 152/2006 e per le violazioni di cui agli artt. 137 – 1° comma, e 279 in relazione all’art. 272 del medesimo decreto.