Ci sono volute ben oltre 12 ore per rimuovere completamente tutto il materiale presente all’interno del terreno, di cui il 18 febbraio scorso è stato disposto il sequestro preventivo. Su quell’area, infatti, era presente una tendopoli abusiva in cui erano presenti poco più di 100 cittadini extracomunitari perlopiù di origine nord africana, ma la gran parte con regolare permesso di soggiorno e residenza nel nord Italia. Giovani e meno giovani giunti ad Andria per un lavoro occasionale ed organizzatisi in quelle tende per cercare riparo dalle intemperie. Proprio in una di quelle tende, nella notte tra il 2 ed il 3 febbraio, è deceduto un uomo senegalese di 56 anni a causa delle esalazioni di monossido di carbonio sprigionate da un braciere acceso per difendersi dall’intenso freddo di quei giorni. Niente acqua corrente, niente viveri di prima necessità e solo la solidarietà di diverse associazioni che nel corso degli anni (la tendopoli ha iniziato a stanziarsi in quel luogo sin dal 2008), hanno provato a mitigare le difficoltà di vita.

Ma la stessa situazione ha provocato non poche perplessità nel mondo politico e non solo, per una comunità che ha vissuto in quel luogo senza sostanzialmente particolari regole. La decisione dello sgombero di ieri ha portato con se le inevitabili problematiche. Ed allora, ancora una volta, si è attivata la macchina della solidarietà cittadina: oltre al gran dispiego delle Forze dell’Ordine per garantire la massima serenità nelle operazioni, vi è stato l’intervento di oltre una quindicina di volontari della Confraternita Misericordia di Andria, che hanno assicurato, per tutto il tempo dello sgombero, assistenza sanitaria e pratica agli uomini ed alle donne presenti. Ogni singolo occupante è stato invitato a lasciare l’area volontariamente per rientrare nel proprio domicilio ma otto cittadini extracomunitari hanno deciso di restare ad Andria per via dell’impossibilità immediata di ripartire. Per loro l’allestimento di un campo di accoglienza da parte della Misericordia di Andria, all’interno della propria sede di via Vecchia Barletta 206 ad Andria, dove in nottata i cittadini extracomunitari hanno trovato letti, coperte e cibo per la fredda notte andriese. Allestite anche docce e servizi igienici. Situazione assolutamente temporanea che, tuttavia, ha rimesso in moto la essenziale macchina della solidarietà andriese.

Molti altri ex occupanti del campo, invece, sono stati accompagnati in un campo di fortuna già presente ed allestito nei pressi di Palazzo San Gervasio. Un problema che, sostanzialmente, è stato solo spostato di qualche chilometro ma che va affrontato più compiutamente nei luoghi più opportuni.