Con 30 voti favorevoli e 9 contrari il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge che contiene norme per “promuovere una strategia complessiva di contrasto al disagio socioeconomico, alle povertà e all’emarginazione sociale, attraverso l’attivazione di interventi integrati per l’inclusione sociale attiva”, il cosiddetto Red. L’istituzione del Reddito di Dignità regionale, servirà al sostegno economico ed all’inclusione sociale attiva delle persone e dei rispettivi nuclei familiari, la cui situazione economica non consenta di disporre dei mezzi sufficienti ad una vita dignitosa. Il Reddito di Dignità è una misura di integrazione del reddito, considerata come strumento di contrasto alla povertà assoluta e un programma di inserimento sociale e lavorativo in cui l’indennità economica è accompagnata da un patto di inclusione sociale attiva che il nucleo familiare beneficiario, attraverso un suo componente, stipula con i servizi sociali locali, il cui rispetto è condizione per la fruizione del beneficio.

Il patto è differenziato a seconda delle caratteristiche individuali e finalizzato alla presa in carico complessiva del nucleo familiare. Possono accedere al Reddito di Dignità regionale, tutte le persone e le famiglie residenti in Puglia da almeno dodici mesi dalla data di presentazione della istanza che si trovino in una condizione di fragilità e vulnerabilità socioeconomica e che siano disponibili a sottoscrivere il patto individuale di inclusione sociale attiva. Accedono, inoltre, i cittadini comunitari ovvero i cittadini stranieri che possano dimostrare di avere la propria residenza, ovvero il luogo in cui hanno la dimora abituale in uno dei Comuni pugliesi da almeno dodici mesi.

Potranno accedere al Reddito di Dignità i richiedenti con ISEE familiare non superiore ad euro 3.000,00, soglia che potrà essere elevata in presenza di ulteriori disponibilità finanziarie, con apposito provvedimento di Giunta regionale. In prima applicazione, l’ammontare mensile del Reddito di Dignità regionale non potrà superare l’importo di 600,00 euro erogabile per un nucleo familiare con 5 componenti, limite massimo che è rimodulato per le famiglie di diversa composizione applicando la scala di equivalenza ISEE.

Per le finalità di cui alla legge, nell’ambito del bilancio regionale autonomo,  è istituito il capitolo “Misure per l’inclusione sociale attiva e il contrasto delle povertà”, e il capitolo  “Spese per il riconoscimento del Reddito di Dignità nei percorsi di inclusione attiva”, con una dotazione finanziaria per l’esercizio finanziario 2015 in termini di competenza e cassa di euro 5 milioni.

Contro hanno votato le opposizioni di centrodestra (Fi e CoR), mentre in aggiunta alla maggioranza di centrosinistra ha votato favorevolmente anche Area Popolare. Non hanno partecipato al voto i consiglieri M5S che per protesta, dopo che l’Ufficio di presidenza non ha ammesso i loro emendamenti, hanno abbandonato i loro scranni seguendo i lavori tra il pubblico.