Nei giorni del tanto discusso Piano di Riordino sanitario regionale, un nuovo traguardo importante viene raggiunto dall’Ospedale “Bonomo” di Andria. Da ieri, infatti, nell’ambulatorio di Vulneologia dell’Unità di chirurgia Plastica diretta dal dott. Di Ruvo, verrà utilizzato un gel piastrinico come medicazione biologica rigenerativa, per la guarigione delle lesioni cutanee croniche e delle ulcere da decubito. La nuova tecnica, infatti, ha dimostrato una accelerazione del processo di guarigione delle ulcere ed una riduzione delle complicanze delle stesse. Il gel piastrinico è un emocomponente ad uso non trasfusionale che viene utilizzato per stimolare la replicazione delle cellule “mesenchimali” tramite il rilascio di numerosi fattori di crescita che sono all’interno delle piastrine, accelerando quindi il processo di riparazione tessutale.

Il gel piastrinico viene preparato dal Servizio Trasfusionale dello stesso “Bonomo”, servizio diretto dal dott. Suriano, che con l’equipe composta dalla dott.ssa De Nicolò e la collaborazione dei medici, tecnici e degli infermieri professionali della stessa U.O., ha stabilito un rapporto di stretta intesa con la U.O. di Chirurgia Plastica per la cura di pazienti complessi e sofferenti. «Il gel piastrinico è un emocomponente concentrato di piastrine attivate in forma di gel dove le piastrine (a granuli) sono fonte di fattori di crescita capaci di stimolare la rigenerazione tissutale ed accelerare la guarigione delle ferite – ci spiega tecnicamente il dott. Suriano – La preparazione può essere effettuata partendo da sangue intero o da emocomponenti piastrinici. Il gel piastrinico o PRP (Plasma Ricco di Piastrine) gel è un plasma ricco di piastrine che viene attivato con trombina umana (autologa od omologa) e Calcio. Questa attivazione determina la gelificazione del prodotto: le proteine del plasma (fibrina) formano una trama proteica tridimensionale (coagulo) di consistenza variabile dal gel-elastico al duro-elastico. La preparazione del gel piastrinico, in Italia, può essere effettuata solo all’interno di strutture trasfusionali essendo normato come un emocomponente (sangue omologo ed autologo) ad uso topico.Il gel piastrinico viene lavorato in laboratorio dal Servizio Trasfusionale e successivamente applicato in ambulatorio di vulneologia dell’U.O. di Chirurgia plastica».

«Le piastrine, presenti nel sangue – prosegue il Dott. Suriano – sono infatti paragonabili a dei laboratori-magazzini cellulari che elaborano, immagazzinano e quindi rilasciano numerosi fattori di crescita capaci di stimolare la replicazione cellulare, innescando a loro volta vari meccanismi di rigenerazione tessutale, tra cui l’angiogenesi, la chemiotassi dei macrofagi e la sintesi del collagene; ciò determina una più rapida ricrescita di tessuti e quindi anche una rapida guarigione delle ferite con tessuto neovascolarizzato e non solo fibrotico. Quindi il bersaglio dei fattori di crescita contenuti nelle piastrine sono proprio quelle cellule staminali presenti in tutti i nostri tessuti e che vengono attivate. Le cellule staminali hanno la capacità di transdifferenziarsi cioè di dare origine a strutture diverse in base al tessuto in cui vengono richiamate».