La Giunta regionale ha approvato lo schema di provvedimento per il riordino della rete ospedaliera pugliese. L’adempimento nasce dalla necessità di adeguare la rete ospedaliera pugliese ai nuovi standard prescritti da normativa nazionale. Nella BAT ci saranno tre Ospedali di cui due di primo livello, Andria e Barletta, ed uno di base quello di Bisceglie. Per Trani e Canosa, invece, partirà la riconversione per supporto in post acuzie.

I nuovi standard così come indicati dal decreto ministeriale 70 del 2015 e dalla Legge di stabilità 2016 hanno l’obiettivo di portare le reti ospedaliere nazionali dentro omogenei parametri di sicurezza, efficacia di cura ed efficienza gestionale. La Puglia parte da una rete che offre, alla data del 21 gennaio 2016, 13mila posti letto, distribuiti tra 74 stabilimenti pubblici e privati accreditati. L’operazione di riordino non taglia i posti letto, ridistribuendoli tra ospedali di secondo livello (hub), ospedali di primo livello e ospedali di base.

Il provvedimento che verrà inviato a Roma per la successiva valutazione prevede: Cinque ospedali di secondo livello, undici ospedali di primo livello tra cui il “Bonomo” di Andria ed il “Dimiccoli” di Barletta, dodici ospedali di base con il “Vittorio Emanuele” di Bisceglie. La rete di assistenza ospedaliera si arricchirà, inoltre, di quattro nuovi ospedali, la cui costruzione consentirà l’ulteriore e successivo accorpamento degli stabilimenti. Il provvedimento odierno traccia l’impalcatura della futura rete ospedaliera pugliese che, passato il vaglio del ministero, si arricchirà di successivi provvedimenti attuativi destinati a regolamentare nel dettaglio le reti della emergenza-urgenza, tempo-dipendenti, le reti per patologia e la continuità ospedale-territorio. Con lo stesso provvedimento parte ufficialmente anche il lavoro di riassetto della rete di assistenza territoriale, per la quale il governo regionale ha stanziato 400 milioni di euro di fondi FESR destinati prioritariamente a rifunzionalizzare e potenziare gli ospedali oggetto di riconversione.

«La Giunta – ha detto il presidente Michele Emiliano, al termine della riunione – ha approvato il piano di riordino degli ospedali. Una prima cosa: non ci sono strutture che chiudono, ma ci sono strutture che vengono riconvertite. Abbiamo fatto questa riconversione non per risparmiare danaro, perché la spesa è sempre la stessa, ma per utilizzare bene il personale, le risorse, le strutture ospedaliere e quelle del territorio. Quindi non ci sono stati tagli, di nessun tipo. Quella di oggi – ha detto – è una delibera regolamentare: significa che la Giunta la adotta e poi passa per una discussione generale anche al Consiglio che deve esprimere un parere non vincolante, ma che è molto autorevole».